Raggi

by Paolo Monaco sj

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Stagioni d’amore
L’irreparabile

 

 

 

Una fotografia
strappata

 

Magnificat

 

Saggio maestro

 

Stagioni d’amore

 

Donna bambina

 

La mia canzone

 

Il Nemico

 

L’irreparabile

 

Spleen (LXXVIII)

 

Come rugiada

 

Quando e perché

 

 

testi - accordi - ascolta

 

 

Ma come fai a soffocare il vecchio e lungo Rimorso

Che vive s’agita e s’attorciglia

E si nutre poi di te come il verme dei morti

E come il bruco della quercia?

Ma come fai a soffocare l’implacabile Rimorso?

 

In che filtro in che vino in che tisana

Puoi affogare il vecchio nemico

Che distrugge ingordo come cortigiana

Paziente come formica?

In che filtro? In che vino? In che tisana?

 

Sputa fuori bella strega dillo se lo sai

A questo spirito colmo d’angoscia

E simile al morente schiacciato dai feriti

Pestato dallo zoccolo del cavallo!

Sputa fuori bella strega dillo se lo sai

 

A questo agonizzante che già il lupo fiuta

A questo povero soldato affranto!

Dillo se è bene che disperi

D’avere la sua croce e la sua tomba

Questo povero agonizzante che il lupo già fiuta!

 

Puoi forse far luce in un cielo nero e fangoso?

Puoi forse squarciare tenebre

Più dense della pece senza mattino e sera

Senza stelle senza funerei lampi?

Puoi forse far luce in un cielo nero e fangoso?

 

La Speranza che brilla ai vetri della Locanda

È spenta è morta per sempre!

Senza luna e senza raggi che luogo vuoi trovare

Per martiri d’una cattiva strada?

Il Diavolo ha spento tutti i vetri della Locanda!

 

Adorabile strega ti piacciono i dannati?

Dimmi conosci l’irremissibile?

Conosci il Rimorso dalle frecce avvelenate

A cui fa da bersaglio il nostro cuore?

Adorabile strega ti piacciono i dannati?

 

L’Irreparabile come rode col dente maledetto

L’anima nostra meschino monumento

E spesso attacca come termite

L’edificio alla sua base!

L’Irreparabile come rode col dente maledetto!

 

A volte ho visto in fondo a un banale teatro

Infiammato dalla sonora orchestra

Una fata accendere in un cielo d’inferno

Una miracolosa aurora

A volte ho visto in fondo a un banale teatro

 

Un essere che non era che luce oro e velo

Schiacciare l’enorme Satana

Ma il mio cuore mai in preda all’estasi

È un teatro dove s’aspetta sempre

E invano ogni giorno l’Essere dalle ali velate!

 

 

 

Testo: liberamente tratto
da C. Baudelaire

 

Musica: Paolo Monaco

 

Napoli 1989

 

 

 

 

 

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